Poi con l’avvento “dell’adesivo”, articoli in tessuto spalmati con una resina particolare che al contatto con il ferro da stiro si incollavano al tessuto esterno, si dovette cambiare mercato modificando alcuni tessuti già esistenti nel proprio campionario. Nacque così il reparto “interni per cravatte”.
Fu l’anno 1970 a dare inizio alla nuova commercializzazione. I confezionisti di abiti vennero sostituiti con i produttori di cravatte i quali tagliavano a mano i tre tessuti che compongono la cravatta: il tessuto esterno, la fodera per fare i due cappucci e l’interno.
Dopo poco tempo, la richiesta dei clienti, oltre al tessuto, passò anche al confezionato; infatti le più grosse aziende di cravatte si stavano automatizzando con delle nuove macchine prodotte in Germania dette “liba” .
Erano macchine che potevano produrre anche 1000 cravatte in 8 ore e il confezionista non poteva essere in grado di tagliare questo quantitativo in interni per stare al passo con la nuova tecnologia .